SCOPRI DI PIù

Il quadro normativo europeo

Nel 2008, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha approvato, limitatamente al tatuaggio che comprende il trucco permanente, la Risoluzione Europea ResAP(2008)1 sui requisiti e criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente (Permanent Make Up, PMU).

DI COSA SI TRATTA?

La Risoluzione del consiglio d'Europa sui requisiti e criteri per la sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente

La Risoluzione prende in rassegna la composizione dei tatuaggi e del trucco permanente.
Entrambe le metodiche, cita la Risoluzione, si avvalgono di coloranti e sostanze ausiliarie da somministrare per via intradermica al fine di definire un disegno permanente sulla pelle.
Le miscele per i tatuaggi e PMU, non sono da intendersi cosmetici in quanto, non sono destinate ad essere applicate sulle superfici esterne del corpo umano.

I prodotti per tatuaggi e PMU non devono presentare rischi per la salute o la sicurezza delle persone o l’ambiente.

Il provvedimento attuale intende regolamentare i seguenti campi: 
  • etichettatura e composizione dei prodotti per tatuaggio e trucco permanente (PMU)
  • rischi delle sostanze impiegate nella composizione degli inchiostri per tatuaggi e PMU
  • condizioni igieniche necessarie per la pratica del tatuaggio e del PMU
  • obbligo di divulgazione dei rischi sulla salute che i tatuaggi e il PMU possono comportare.
  • lista di sostanze chimiche vietate nella formulazione degli inchiostri per tatuaggio e trucco permanente, in quanto cancerogene, mutagene, reprotossiche e/o sensibilizzanti;
  • lista di sostanze di cui sono riportate le concentrazioni massime e indicazioni sui limiti consentiti;
  • prevede che gli inchiostri siano sterili in confezioni preferibilmente monouso.

La Risoluzione (ResAP (2008)1) ha contribuito a definire i requisiti e i criteri per la sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente al fine di aumentare il livello di protezione della salute dei consumatori per questi prodotti. L’uso del prodotto per tatuaggi non è privo di rischi.
Questi prodotti vengono iniettati nella pelle e possono rappresentare un rischio per la salute umana a causa di una possibile contaminazione microbiologica e/o della contaminazione dovuta alla presenza di sostanze pericolose nei prodotti.
Per garantire l’impiego di sostanze non dannose per la salute, la normativa stabilisce che le autorità competenti valutino costantemente i dati di sicurezza e pubblichino una lista positiva di sostanze il cui uso si è dimostrato sicuro.

La priorità dovrebbe essere data alla valutazione della sicurezza dei coloranti, un elenco delle sostanze con particolare riferimento alle proprietà carcinogene, mutagene, reprotossiche e/o sensibilizzanti, che non devono essere contenute nei tatuaggi e nei prodotti per il trucco permanente (PMU).

Le autorità competenti hanno il compito di revisionare costantemente i dati di sicurezza delle sostanze e quindi di aggiornare progressivamente la lista positiva delle sostanze autorizzate e quella negativa delle sostanze pericolose.

I dati richiesti per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del PMU riguardano le proprietà chimico-fisiche (purezza, impurezze, ingredienti ausiliari, stabilità, etc), dati tossicologici (corrosione, irritazione, fototossicità, immunotossicità, genotossicità), altri dati o test previsti dalle autorità competenti.
Sostanze CMR appartenenti alla categoria 2: sostanze che si presume siano cancerogene, mutagene e tossiche per la riproduzione nell’uomo.
Sostanze CMR appartenenti alla categoria 3: sostanze che potrebbero causare problemi per l’uomo, a causa di possibili effetti cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione, per le quali tuttavia le informazioni disponibili non sono sufficienti per procedere ad una valutazione soddisfacente.
Direttiva 95/45/CE della Commissione, del 26 luglio 1995, che stabilisce i requisiti di purezza specifici per le sostanze coloranti per uso alimentare. Gazzetta ufficiale n. L 226 del 22/09/1995 pag. 0001 – 0045.

Le tecniche di esecuzione dei tatuaggi e del PMU, compresa la manutenzione degli strumenti, la loro sterilizzazione e la disinfezione, devono essere eseguite in conformità alle regole igieniche stabilite dai servizi nazionali di salute pubblica.

La normativa stabilisce che lo specialista in tatuaggi fornisca al consumatore informazioni complete, affidabili e comprensibili sui rischi dei tatuaggi e del PMU, incluso i possibili fenomeni di ipersensibilità, sul trattamento successivo all’ esecuzione del tatuaggio, sulla reversibilità e
rimozione del tatuaggio, e, infine, sulla necessità di consultare un medico in caso di complicazioni.
Coloro che si sottopongano ad un tatuaggio dovrebbero ricevere informazioni affidabili circa i rischi dei tatuaggi e del trucco permanente attraverso tutti i mezzi disponibili, inclusi i mezzi di comunicazione di massa ed internet.

La Risoluzione ResAP (2008) ha gettato le basi per la sicurezza dei prodotti per tatuaggi in Europa. Ciò ha suscitato consapevolezza da parte degli Stati membri dell’UE e li ha incoraggiati ad adattare questa risoluzione nella propria legislazione o a utilizzarla come modello per definire la propria regolamentazione sui tatuaggi. Al fine di comunicare i pericoli associati a questi prodotti tra gli Stati membri e la Commissione europea, è stato creato il sistema europeo RAPEX.

ECHA- Agenzia europea per le sostanze chimiche:
  • Gli inchiostri per tatuaggi e il trucco permanente sono una miscela di varie sostanze chimiche. Possono contenere sostanze pericolose che causano allergie cutanee e altri effetti più gravi sulla salute, come mutazioni genetiche e cancro.
  • I pigmenti dell’inchiostro possono anche migrare dalla cute a vari organi, come i linfonodi e il fegato. Talvolta i tatuaggi vengono rimossi con un laser che decompone in particelle più piccole i pigmenti e le altre sostanze. Se tra queste vi sono sostanze chimiche nocive, il processo di rimozione ne permette la libera circolazione nell’organismo.
  • Poiché le sostanze chimiche usate negli inchiostri per tatuaggi e nel trucco permanente possono rimanere nell’organismo per tutta la vita, esiste anche la possibilità di un’esposizione a lungo termine agli ingredienti potenzialmente nocivi

Il quadro normativo Italiano

In Italia l’attività di tatuaggio non è al momento regolamentata da una specifica legge dello Stato.
L’unico riferimento a livello nazionale è rappresentato dalle Circolari emanate dal Ministero della Salute.

Circolare del Ministero della Sanità del 5 febbraio 1998, n. 2.9/156

Fornisce le “linee guida del Ministero della Sanità per l’esecuzione di procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezzarivolte a coloro che intendono svolgere attività di tatuaggio e piercing, compresa la dermopigmentazione. Stabilisce i criteri, le competenze e le condizioni igienico-sanitarie indispensabili per svolgere tali attività in condizioni di sicurezza, revocando tutte le precedenti disposizioni regionali in materia. 

Fornisce chiarimenti aggiuntivi alle linee guida precedentemente emesse per l’esecuzione di procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezza.

Le Circolari Ministeriali:

  • forniscono indicazioni sui requisiti igienici per praticare tatuaggi in sicurezza, prendono in considerazione i rischi di trasmissione di infezioni e di eventuali effetti tossici dovuti alle sostanze utilizzate per la pigmentazione del derma;
  • prevedono, inoltre, tra le indicazioni finali, l’adeguata formazione degli operatori che eseguono i tatuaggi e l’esigenza di informare gli utenti sul rischio di trasmissione di malattie infettive.

All’aumento delle richieste di tali attivià, ha fatto seguito un incremento di complicanze correlate a tali attività, spesso svolte senza adeguate conoscenze igienico-sanitarie.
La letteratura riferisce numerose malattie a trasmissione parenterale (ad es. HIV, HBV, HCV),
infezioni da micobatteri, setticemie, ascessi, endocarditi, dermatiti, emorragie, tetano, allergie,
danni al cavo orale. Sono documentati anche casi con esito infausto.

A livello locale, solo alcune Regioni hanno emanato leggi specifiche per regolare il settore e non tutte hanno recepito le Linee guida del Ministero o provveduto a emettere altri provvedimenti normativi in linea con tali disposizioni.

Le persone che intendono tatuarsi devono:

  • rivolgersi a tatuatori qualificati che operino nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari, in locali autorizzati;
  • essere informati sui rischi per la salute associati al tatuaggio e sottoscrivere il modulo del consenso informato.


Relativamente ai limiti di età, è vietato eseguire tatuaggi ai minori di 18 anni senza il consenso informato dei genitori o del tutore. In alcune Regioni è comunque vietato eseguire tatuaggi ai minori di 14 anni (per esempio in Toscana) o addirittura di 18 anni (come per esempio in Sicilia).

Limiti di età

Relativamente ai limiti di età, è vietato eseguire tatuaggi ai minori di 18 anni senza il consenso informato dei genitori o del tutore. In alcune Regioni è comunque vietato eseguire tatuaggi ai minori di 14 anni (per esempio in Toscana) o addirittura di 18 anni (come per esempio in Sicilia).

La Circolare del 5 febbraio 1998 n. 2.9/156, prevede adeguata formazione obbligatoria degli operatori, attraverso i corsi regionali

In Italia, sussiste attualmente una grande variabilità relativamente ai corsi dovuta alla frammentazione normativa in ambito Regionale. 

Il numero di ore previste per la formazione varia da 14 a 700 a seconda della Regione. 

Pertanto, il quadro nazionale relativamente al profilo di tatuatore risulta essere attualmente molto disomogeneo.

Sorveglianza e vigilanza

La tutela del consumatore è assicurata attraverso il ricorso al Codice del consumo (art. 105 del D. L.vo 6 settembre 2005, n. 206) che rende cogente la ResAP (2008) e consente la sorveglianza su tutto il territorio nazionale.

In Italia è attivo un sistema di sorveglianza e vigilanza per verificare:
  • il rispetto dei requisiti igienico-sanitari
  • la conformità con le normative e le linee guida ministeriali.
  • a livello locale dalle Asl e dalle Agenzie regionali per la protezione ambientale (Arpa), che eseguono in particolare i controlli analitici sugli inchiostri;
  • a livello nazionale da parte dei Carabinieri Nas (Nucleo Antisofisticazioni) e Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera);
  • l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) coordina la rete dei laboratori ed è anche coinvolto nelle analisi di conferma dei dati analitici.

Un importante strumento che viene utilizzato in questo ambito è il sistema comunitario d’informazione rapida “Rapex”. Si tratta di un sistema di allarme rapido istituito dall’Unione Europea per i prodotti che presentano gravi rischi.
In questi casi, ciascun Stato membro informa immediatamente la Commissione sui provvedimenti adottati tramite il sistema Rapex, per lo scambio rapido tra gli Stati membri di informazioni che individuino il prodotto e descrivano i rischi che comporta.
Sono previsti provvedimenti restrittivi, tra cui anche il ritiro dal mercato di tali prodotti.
Le notifiche Rapex sono pubblicate sulle pagine dedicate del sito web dell’Unione Europea.

In ambito nazionale, nel caso in cui le analisi determinino la presenza di sostanze chimiche nei prodotti per tatuaggio che comportano gravi rischi per la salute, il Ministero della Salute, provvede a emanare e pubblicare, sul sito web istituzionale, un “Allarme consumatori”, con tutte le informazioni sul prodotto e sui rischi che comporta, nonché sui provvedimenti adottati.

Progetti attivati dal Ministero della Salute

Tra il 2009 e il 2010, le attività di vigilanza in ottemperanza alla Risoluzione Europea del 2008 si sono intensificate e parallelamente le attività di controllo analitico si sono rafforzate.  

In questo contesto nel 2010 e successivamente nel 2013, il Ministero della Salute ha attivato due progetti.

Il primo progetto ha visto la collaborazione della Regione Piemonte e ha riguardato il “Monitoraggio e valutazione della tossicità dei prodotti cosmetici e di quelli utilizzati nei laboratori di tatuaggio”.

L’interesse del Ministero della salute è continuato con la predisposizione di un secondo progetto: “Sperimentazione di nuove modalità analitiche e contemporanea prosecuzione del monitoraggio dei prodotti cosmetici e per il tatuaggio finalizzato alla definizione di linee guida nazionali” in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e la Regione Piemonte.

2017

Nel 2017 il Ministero della salute ha poi delineato un terzo progetto “Valutazione dei rischi per la salute umana delle sostanze presenti negli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente ed esame dei metodi analitici disponibili per la determinazione di talune sostanze pericolose contenute negli stessi inchiostri” in collaborazione con l’ISS.

Nel 2018 con un quarto progetto “Sviluppo e validazione di metodi analitici per la determinazione di sostanze pericolose negli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente”, il Ministero della salute insieme ad ARPA Piemonte, APPA Bolzano e ISS ha supportato l’avanzamento della proposta europea di restrizione in ambito REACH.

Quanto sviluppato nei suddetti progetti è stato reso noto in due conferenze svoltesi a Roma rispettivamente il 23 gennaio 2018 e l’11 giugno 2019. Inoltre, per la prima conferenza è disponibile la pubblicazione “I tatuaggi: sicurezza d’uso e criteri di controllo – Rapporti ISTISAN 19/2”.

Le conoscenze sviluppate nel contesto dei citati progetti hanno permesso, nel 2019, la partecipazione di rappresentanti del Ministero della Salute, APPA di Bolzano, dell’ARPA Piemonte e dell’ISS al 4th European Congress on Tattoo and Pigment Research, svoltosi a Berna (Svizzera) il 26 – 28 March 2019.

A fine 2019, il Ministero della salute ha supportato un quinto progetto conclusosi a metà dell’anno 2021 denominato “Sviluppo e validazione di metodi per la quantificazione di sostanze pericolose negli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente nei controlli ufficiali finalizzati all’implementazione della prossima restrizione REACH” in collaborazione con ISS, ARPA Piemonte e APPA Bolzano. Tale progetto ha mirato ad ottimizzare e adattare i metodi analitici fin a quel momento sviluppati, sulla base delle Risoluzioni ReSap, con la proposta di restrizione REACH che nel contempo veniva delineata.

Nel dicembre 2021 a conclusione del quinto progetto, l’ISS, in collaborazione con il Ministero della salute, ha organizzato un evento dal titolo “Sostanze pericolose in inchiostri per tatuaggi e trucco permanente e nuova restrizione REACH” il cui obiettivo è stato quello di aggiornare e discutere, con le parti coinvolte nel settore delle miscele per tatuaggi e PMU, l’applicazione della nuova restrizione del regolamento REACH.

Una parte dei risultati è descritta nell’articolo: “Validation and measurement uncertainty evaluation of a GC/MS method for the quantification of nine phthalates in tattoo and PMU ink”. Acrred Qual Assur 2021, 26(6), pp 249-260 e altri approfondimenti sono stati pubblicati sulla rivista “Contact Dermatitis” nell’articolo “Quantification of preservatives in tattoo and PMU inks in the frame of the new requirements under REACH Regulation”.

(A cura del Ministero della Salute – Direzione generale della Prevenzione sanitaria – ACN REACH).

Sicurezza chimica, miscele per tatuaggi e dermopigmentazione

L’utilizzo del tatuaggio artistico o del trucco permanente è un fenomeno in crescita nella popolazione generale. L’applicazione del tatuaggio richiede l’iniezione nel derma di inchiostri colorati destinati a permanere per un tempo relativamente lungo, mentre la micropigmentazione, ossia il trucco permanente o trucco semipermanente (PMU), prevede l’introduzione di pigmenti specifici nella cute, ma la differente profondità di iniezione rende limitata la loro durata.

Gli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente sono miscele costituite da particelle di coloranti insolubili disperse in un liquido composto da leganti e solventi con additivi che migliorano le proprietà per l’applicazione del prodotto.

Le miscele per i tatuaggi non sono da intendersi cosmetici in quanto, non sono destinate ad essere applicate sulle superfici esterne del corpo umano.

I pigmenti (coloranti insolubili organici e inorganici) sono gli ingredienti principali di tali miscele.

Questi, come evidenziato da alcuni studi e pubblicazioni scientifiche internazionali, possono non essere prodotti per tale scopo e pertanto non sottoposti ad una valutazione del rischio che tenga conto dell’iniezione sottocutanea e della lunga permanenza all’interno del corpo umano.

Infatti, in considerazione della buona resistenza alla luce, i pigmenti impiegati per i tatuaggi/PMU possono essere prodotti dalle industrie chimiche per le applicazioni ad uso “outdoor” quali ad esempio in prodotti tessili, automobilistici e plastiche. Essi pertanto, potrebbero contenere:

  • impurezze e sottoprodotti potenzialmente pericolosi quali Cromo VI (in inchiostri contenenti ossidi cromici)
  • nichel, rame e cobalto (in inchiostri contenenti ossidi di ferro)
  • ammine aromatiche (in inchiostri a base di azocoloranti)
  • idrocarburi policiclici aromatici (in inchiostri a base di nero di carbone “carbon black”)
  • nanoparticelle possono essere utilizzate per la produzione di inchiostri allo scopo di conferire determinate caratteristiche quali ad esempio brillantezza, fluorescenza, persistenza e foto-stabilità.

La crescente popolarità della pratica del tatuaggio e del trucco permanente registrata negli anni e l’elevata disponibilità di prodotti reperibili on-line, sono motivo di preoccupazione per la salute pubblica circa la sicurezza di tali prodotti correlata alla presenza di sostanze potenzialmente pericolose e/o agenti microbiologici.

Una volta iniettati nella cute, gli azopigmenti possono liberare ammine aromatiche, alcune delle quali sono classificate come CMR (Cancerogene, Mutagene, tossiche per la Riproduzione) secondo il Regolamento europeo n. 1272/2008 (CLP) ponendo possibili rischi per la salute del consumatore.

Nel 2003, il Consiglio d’Europa ha pubblicato una risoluzione sui tatuaggi e trucco permanente (ResAP on tattoos and permanent make up), sostituita successivamente dalla Risoluzione del 2008 (CoE ResAP (2008), che intendeva contribuire all’armonizzazione della legislazione nel settore della salute pubblica e del consumatore stabilendo i requisiti e i criteri per la sicurezza di questi prodotti mettendo in luce la necessità di una coerente applicazione dei criteri di classificazione, etichettatura di cui al regolamento CLP, di una valutazione del rischio oltre alla conformità a misure igieniche.

La restrizione REACH dispone anche delle condizioni riguardanti l’etichetta delle miscele destinate alle pratiche di tatuaggio (obbligo per i fornitori che immettono sul mercato), le quali si integrano, laddove applicabili, a quelle disposte dal Regolamento CLP.
In etichetta devono essere indicati:

  • il nome della miscela;
  • l’elenco degli ingredienti,
  • il numero di lotto
  • la dicitura “Miscela per tatuaggi o trucco permanente”.

L’etichetta deve essere in italiano e, laddove opportuno, deve indicare la dicitura “contiene nichel” o la dicitura “contiene cromo (VI)”, in quanto tali metalli possono provocare reazioni allergiche.

Le informazioni in etichetta devono essere chiaramente visibili, ben leggibili e apposte in modo indelebile.

La dicitura “Miscela per tatuaggi o trucco permanente”, favorisce l’utilizzo delle miscele conformi, aiuta il tatuatore o il dermopigmentista a individuare meglio il prodotto che si desidera utilizzare, favorendone il corretto approvvigionamento e, soprattutto, responsabilizza i fornitori di sostanze usate nella formulazione di miscele per tatuaggi ad informare opportunamente la propria filiera.

Dal punto di vista del rischio biologico, rimane obbligatoria l’indicazione in etichetta della data di durata minima e della garanzia di sterilità del contenuto.

Queste risoluzioni hanno indicato chiaramente che la gestione del rischio di pigmenti utilizzati in tatuaggi e make-up permanente era ascrivibile nel contesto del Regolamento europeo n.1907/2006 (REACH) e non nel quadro legislativo dei prodotti cosmetici.

Nell’agosto del 2016 è stato avviato il lavoro di predisposizione della restrizione REACH per miscele destinate alle pratiche di tatuaggio e di trucco permanente (PMU – permanent make-up) conclusosi con l’emanazione del Regolamento (UE) 2020/2081 della Commissione del 14 dicembre 2020 in applicazione dal 4 gennaio 2022.

In particolare, il Regolamento (UE) n. 2020/2081 ha modificato il Regolamento REACH, aggiungendo la Restrizione n. 75 specifica per le miscele destinate alle pratiche di tatuaggio.

Di conseguenza, non possono essere immesse miscele per tatuaggi o usate miscele per tatuaggi non conformi alla Restrizione n. 75 del suddetto regolamento REACH.  In particolare, ai sensi del Regolamento CLP:

sono vietate sostanze classificate pericolose come cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione, sensibilizzanti, corrosive, irritanti per la cute o che provocano lesioni oculari gravi ovvero irritazione oculare. (ai sensi del Regolamento CLP)

vietate le sostanze che rientrano nei prodotti cosmetici ai sensi del Regolamento (CE) n. 1223/2009 (c.d. Regolamento Cosmetici; rettificato il 12 novembre 2020).
predispone un elenco di pigmenti, ammine e metalli pesanti) i cui limiti prescritti non devono essere superati. (appendice 13, Restrizione n. 75 del regolamento REACH).

Inoltre, occorre prestare attenzione alla prevalenza dei limiti laddove una sostanza è contestualmente presente in più di un raggruppamento sopra richiamato pericolosa per il CLP, reg. cosmetici, appendice 13.

Evoluzione e prospettive del quadro normativo in Europa

2006 - l’Unione Europea adotta il REACH - Regolamento (CE) n. 1907/2006

Questo regolamento mira a migliorare la protezione della salute umana e dell’ambiente dai rischi derivanti dalle sostanze chimiche negli inchiostri per tatuaggi e nel trucco permanente.

il Consiglio d’Europa ha approvato, limitatamente al tatuaggio che comprende il trucco permanente, la Risoluzione Europea ResAP(2008)1 sui requisiti e criteri per la valutazione della sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente (Permanent Make Up, PMU).
Questa risoluzione aggiorna le liste di sostanze vietate negli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente e regolamenta i metodi analitici per la determinazione delle impurezze di questi prodotti mettendo in luce la necessità di una coerente applicazione dei criteri di classificazione e etichettatura.

La risoluzione (ResAP (2008)1) ha contribuito a definire i requisiti e i criteri per la sicurezza dei tatuaggi e del trucco permanente al fine di aumentare il livello di protezione della salute dei consumatori per questi prodotti. L’uso del prodotto per tatuaggi non è privo di rischi.
Le miscele per i tatuaggi e PMU, non sono da intendersi cosmetici in quanto, non sono destinate ad essere applicate sulle superfici esterne del corpo umano.
Questi prodotti vengono iniettati per via intradermica e possono rappresentare un rischio per la salute umana a causa di una possibile contaminazione microbiologica e/o della contaminazione dovuta alla presenza di sostanze pericolose nei prodotti.

La Risoluzione ResAP on tattoos and permanent make up ha gettato le basi per la sicurezza dei prodotti per tatuaggi in Europa. Ciò ha suscitato consapevolezza da parte degli Stati membri dell’UE e li ha incoraggiati ad adattare questa risoluzione nella propria legislazione o a utilizzarla come modello per definire la propria regolamentazione sui tatuaggi. Al fine di comunicare i pericoli associati a questi prodotti tra gli Stati membri e la Commissione europea, è stato creato il sistema europeo RAPEX.

la Commissione europea ha invitato l’ECHA, Agenzia europea per le sostanze chimiche, a valutare i rischi per la salute delle sostanze chimiche contenute negli inchiostri per tatuaggi e nel trucco permanente e ad esaminare la necessità di una restrizione di tali sostanze e del loro utilizzo in modo che siano più sicuri. L’ECHA ha effettuato tale valutazione insieme alle autorità norvegesi, italiane, tedesche e danesi.

viene approvato un emendamento all’Allegato XVII del Regolamento Reach dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Tale regolamento entrerà in vigore dopo un anno.

nell’UE sono state introdotte norme comuni sugli inchiostri per tatuaggi come parte della normativa REACH sulle sostanze chimiche.
Da dicembre è stata adottata la restrizione REACH voce 75 dell’Allegato XVII del Regolamento REACH (Regolamento (CE) N. 1907/2006)) sulle sostanze pericolose nei prodotti per tatuaggi e nel trucco permanente.

Questo regolamento limita l’uso di sostanze con effetti nocivi per la salute noti e sospetti.
Stabilisce le concentrazioni massime di sostanze nei prodotti per tatuaggi.

Da gennaio è in vigore il Regolamento (UE) 2020/2081 ha modificato l’Allegato XVII del Regolamento REACH n. 1907/2006 aggiungendo nuove restrizioni per le sostanze chimiche utilizzate negli inchiostri per tatuaggi e nel trucco permanente. Queste modifiche mirano a migliorare la sicurezza e la protezione dei consumatori, limitando l’uso di sostanze che potrebbero essere dannose per la salute.

l’UE ha introdotto ulteriori restrizioni sulle sostanze pericolose negli inchiostri per tatuaggi e nel trucco permanente. Queste restrizioni fanno parte del Regolamento REACH e mirano a migliorare la sicurezza dei consumatori riducendo l’esposizione a sostanze nocive.
Le nuove restrizioni riguardano sostanze carcinogeniche, mutagene e tossiche per la riproduzione (CMR), sensibilizzanti e irritanti della pelle, impurità metalliche, ammine aromatiche e alcuni pigmenti.

L’obiettivo è ridurre le reazioni allergiche croniche e altre reazioni cutanee dovute a inchiostri per tatuaggi e trucco permanente, nonché prevenire effetti più gravi come il cancro o danni al DNA e al sistema riproduttivo.

Le conseguenze a livello nazionale

L’ECHA ha precisato che tutti gli aspetti non contemplati dalla proposta di restrizione possono continuare a essere regolamentati a livello di Stato membro.
Ciò implica che i Paesi che non hanno in vigore una legislazione specifica, come nel caso dell’Italia, debbano necessariamente dotarsene.

Pertanto, nel nostro Paese c’è la necessità di elaborare, aggiornare e sistematizzare in un unico contesto legislativo che definisca:

  • le linee guida
  • atti normativi finalizzati a disciplinare i requisiti di igiene e di sterilità
  • le misure per prevenire i rischi di contaminazione microbiologica
  • le raccomandazioni

 

Diventa quindi sempre più improcrastinabile l’emanazione di una regolamentazione che abbia anche l’obiettivo di armonizzare sia l’attività che il suo controllo, su tutto il territorio nazionale.

2018 – tenendo conto delle disposizioni dell’UE, è stato istituito un tavolo tecnico-regolatorio presso il Ministero della Salute per la revisione delle linee guida del 1998 e la regolamentazione del settore.

In questo contesto è stato elaborato un documento contenente le “Prescrizioni in materia di sicurezza delle pratiche di tatuaggio e trucco permanente”, che potrebbe essere approvato e reso obbligatorio in tutte le Regioni.

Alla luce della situazione di frammentazione regionale descritta nel quadro normativo italiano in merito alla formazione, si è aperto recentemente anche un dibattito finalizzato a individuare le competenze e gli standard professionali, cui si riferiscono le attività di tatuaggio e trucco permanente, e di armonizzare il profilo e il livello dell’operatore che esegue tatuaggi, cui abbinare uno standard formativo unico, comune a tutto il territorio nazionale.

 ed è al vaglio delle Regioni per valutazione ed eventuali emendamenti.

TATUAGGIO

Definizione e classificazione dell'Istituto della Sanità

Il tatuaggio consiste nella colorazione permanente di parti del corpo, sia attraverso l’introduzione o la penetrazione sottocutanea e intradermica di pigmenti di diverso colore mediante aghi o taglienti vari.

Tipologie di tatuaggio
I tatuaggi possono essere divisi in diverse tipologie in base al tipo di operatore e tecniche di esecuzione, durata, finalità, stile.
Classificazione in base alla tecnica e alla durata, differenziando il tatuaggio in senso proprio (permanente) dagli altri (temporanei):

Tatuaggio ad ago o taglienti

è la forma normalmente conosciuta e più diffusa ed è indelebile e permanente. È eseguito comunemente con una macchinetta elettrica ad aghi, o con un dermografo.

è temporaneo e si realizza applicando un impasto con henné naturale sulla pelle. Non può considerarsi un vero e proprio tatuaggio, in quanto il disegno è dipinto applicando il pigmento sulla superficie della pelle anziché introdurlo in profondità nella pelle ed è destinato a svanire con il turnover epidermico.

Possiamo poi classificare i tatuaggi ad ago, in funzione della finalità e della diffusione:

tatuaggio artistico

il più diffuso, ha la finalità di decorare il corpo e può essere monocromatico o policromatico (nel DERMA RETICOLARE);

ha lo scopo di migliorare o abbellire i lineamenti del viso o l’immagine estetica. Tra i termini, utilizzati come sinonimi che rientrano in tale tipologia, troviamo: dermopigmentazione, micropigmentazione, trucco semipermanente, disegno epidermico o camouflage. È caratterizzato da una minore profondità di penetrazione degli aghi (nel DERMA PAPILLARE), rispetto al tatuaggio artistico e da inchiostri specifici. Esempi di applicazioni sono il tatuaggio della palpebra (blefaropigmentazione), dell’arcata sopraccigliare e del contorno delle labbra;

utilizzato per coprire condizioni patologiche della cute e restituire alla pelle un aspetto sano, oppure come complemento a interventi di chirurgia ricostruttiva come per esempio nelle ricostruzioni mammarie per definire o simulare il complesso dell’areola e del capezzolo. È caratterizzato anch’esso da una minore profondità di penetrazione degli aghi (nel DERMA PAPILLARE), rispetto al tatuaggio artistico, e da pigmenti selezionati;

anche questo non può considerarsi un tatuaggio vero e proprio, in quanto non è intenzionale ed è riconducibile alle conseguenze di un trauma o di un incidente durante il quale alcune sostanze pigmentate sono rimaste intrappolate sotto la pelle, dando luogo a piccole macchie o linee di colore bluastro o nero, indelebili.

Rimozione

La rimozione di un tatuaggio è finalizzata all’eliminazione, attraverso varie tecniche o metodiche, del pigmento introdotto in modo permanente durante la sua realizzazione.
Nel tempo sono state studiate diverse tecniche per la rimozione dei tatuaggi, ciascuna delle quali comporta vantaggi e svantaggi, in termini di efficacia, costi e possibili complicazioni, e sono riconducibili ad alcune grandi categorie: metodi meccanico/chirurgici, metodi a energia termica/luminosa, metodi chimici.

Data di ultimo aggiornamento: 19 settembre 2024
Autori: Alberto Renzoni e Antonia Pirrera – Centro nazionale Tecnologie innovative in Sanità Pubblica, ISS.

Riferimenti
Renzoni A, Pirrera A, Novello F et al. “The tattooed population in Italy: a national survey on demography, characteristics and perception of health risks” (pdf 256 kb). Ann Ist Super Sanità 2018 Vol. 54, No. 2: 126-136
Renzoni A, Pirrera A, Novello F. “Tatuaggi e piercing: istruzioni per l’uso”. In Dispense per la scuola 14/1 “La salute nell’astuccio”. ISS, 15/10/2012

Tatuaggio e dermopigmentazione: la differenza

Nel tatuaggio artistico (body tattoo) vengono inoculati pigmenti permanenti nel derma reticolare studiati per durare nel tempo per fini ornamentali.
La dermopigmentazione, sia estetica che correttiva, è una tecnica di tatuaggio che prevede, invece, l’inoculazione di pigmenti bio-riassorbibili nel derma papillare attraverso aghi non cavi per fini estetici e correttivi (para-medicali) per il ripristino della bellezza e dell’immagine più in generale.

Il dermopigmentista utilizza pigmenti non permanenti, studiati per essere riassorbiti mediante fagocitosi con una durata di 1-3 anni, consentendo cambiamenti di forma o colore nel tempo.
I pigmenti di colore vengono depositati nel derma superficiale attraverso l’utilizzo del dermografo (scrivere nel derma), un dispositivo elettromeccanico appositamente creato per eseguire interventi di dermopigmentazione.
Rispetto alla macchinetta da tatuaggio tradizionale, il dermografo è uno strumento più delicato e soprattutto gli aghi sottili (sterili e monouso) garantiscono un intervento più preciso e meno traumatico, specie sulla pelle del viso.

Il dermopigmentista è un professionistra con abilitazione alle tecniche del tatuaggio e della dermopigmentazione per fini estetici e correttivi.
Esegue i trattamenti e le relative procedure rispettando le norme igenico sanitarie e di sicurezza vigenti in materia di tatuaggio per garantire la salute dei consumatori.

Circolari del Ministero della Sanità n.156/1998 e n. 633/1998

Linee guida del Ministero della Sanità per l’esecuzione di procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezza.
Principali norme igienico-sanitarie.

Per i tatuaggi è obbligatorio che gli spazi in cui si opera siano distinti dalle sale di attesa e da quelli destinati alla pulizia e alla sterilizzazione del materiale.

L’operatore, prima di procedere, è tenuto a chiedere se l’utente sia affetto da eventuali patologie (diabete, difetti di coagulazione o di cicatrizzazione, positività per HBV, HCV, HIV, allergie a pigmenti o a metalli, etc.) o sia portatore di
stimolatori cardiaci, in quanto le apparecchiature elettriche adoperate per tatuare potrebbero interferire
con il funzionamento dello stimolatore.

Inoltre, l’operatore deve fornire la scheda informativa corredata di informazione al cliente (Allegato 1) e acquisire il consenso informato opportunamente sottoscritto. Per i minori di 18 anni occorre il consenso da parte del genitore o del tutore
Il rilascio della fattura per la prestazione effettuata (con specifica indicazione della sede di applicazione) quale obbligo di legge da parte dell’esercente e diritto per l’utente, diventa strumento fondamentale in caso di eventuali controversie.

L’operatore deve lavarsi le mani con acqua e sapone neutro all’inizio e al termine di ogni singola pratica, indossare guanti monouso sterili, camice, maschere protettive e accertare che la pelle sulla quale si interverrà sia integra.
Il tempo di cicatrizzazione (circa due settimane) varia a seconda del disegno e della zona interessata.
I prodotti per tatuaggi e trucco permanente devono essere sterili e confezionati in contenitori preferibilmente monodose, al fine di garantirne la sterilità fino al momento dell’applicazione.
L’esecuzione dei tatuaggi in forma ambulante (ad es. in spiaggia), anche di tipo non permanente, è vietata.

Scheda informativa

L’utente deve essere informato in merito ai potenziali rischi per la salute derivanti dall’applicazione di tatuaggi o di piercing. Molti di questi rischi sono dovuti a pratiche scorrette.

Rischi dovuti all’applicazione di un tatuaggio o di un piercing:

Infezioni

Sono causate da microrganismi normalmente presenti sulla cute che, tramite le lesioni prodotte sulla stessa,
trovano una facile via di ingresso; possono essere pertanto provocate da:

  1. microrganismi trasmessi dal cliente precedente attraverso gli strumenti non adeguatamente sterilizzati;
  2. microrganismi trasmessi dall’operatore.

Le infezioni possono essere:

  1. locali: in genere si risolvono senza lasciare alterazioni della cute. Si possono generare, tuttavia, cicatrici deturpanti o cheloidi. Tale fenomeno è stato più volte segnalato soprattutto per le applicazioni multiple sulla cartilagine delle orecchie.
  2. sistemiche – gli agenti infettanti possono essere virali o batterici; tra i più frequenti, il virus dell’epatite B (HBV), dell’epatite C (HCV), il virus HIV, il bacillo tetanico.
    È stato segnalato un aumento delle complicanze cardiache e renali associate al piercing.

L’uso di sostanze, quali colori o metalli, può provocare una sensibilizzazione allergica alla sostanza introdotta.
Si possono verificare effetti a breve o a lungo termine. Se si è già sensibilizzati verso la sostanza impiegata, si può manifestare una reazione già durante l’applicazione del tatuaggio o del piercing; in tal caso, la procedura deve essere immediatamente interrotta. In caso di difficoltà respiratoria o eccessiva sudorazione, è necessario ricorrere ai servizi di emergenza sanitaria.

Sono state segnalate reazioni infiammatorie sia a carico della cute sia a carico delle terminazioni nervose.
L’asportazione di un tatuaggio o piercing spesso comporta cicatrici permanenti.
A donne in gravidanza è sconsigliato sottoporsi a tatuaggio o piercing.
Qualsiasi reazione indesiderata conseguente al tatuaggio o piercing, deve essere segnalata a personale medico.

Tatuarsi in sicurezza

La pratica del tatuaggio è per sua natura invasiva perché consiste nella realizzazione di un segno o di un disegno permanente sulla pelle (il tatuaggio) mediante l’iniezione di inchiostri, costituiti da pigmenti e altri ingredienti ausiliari, nel derma, lo strato più profondo della pelle.

Decidere consapevolmente di tatuarsi significa sapere che se la strumentazione non è stata pulita e sterilizzata e se gli aghi non sono sterili, il pericolo di infezioni cutanee o infezioni dovute a patogeni a trasmissione ematica è molto elevato. Inoltre gli inchiostri, in particolare quelli acquistati attraverso rivenditori non ufficiali, possono contenere sostanze non ammesse (come alcune ammine aromatiche, idrocarburi policiclici aromatici, Ipa, o alcuni metalli come il piombo) e avere effetti tossici sulla persona.
Per questi motivi, quando si decide di sottoporsi a un tatuaggio affinché venga fatto in condizioni di sicurezza è importante, da una parte che il tatuatore sia autorizzato, rispetti le principali norme igienico-sanitarie e acquisti i prodotti e gli strumenti da rivenditori ufficiali e dall’altra che l’utente sia a conoscenza dei possibili rischi e delle principali situazioni in cui è addirittura sconsigliato farlo.

Prima di farsi fare un tatuaggio è fondamentale seguire alcune indicazioni:

  • la scelta del disegno e dell’area del tatuaggio deve essere ben meditata perché il tatuaggio è indelebile
  • evitare di scegliere aree in cui la cicatrizzazione sia particolarmente difficoltosa
  • evitare tatuaggi estesi a tutto il corpo
  • evitare di scegliere parti anatomiche in cui sono presenti nei o in cui la cicatrizzazione risulti difficile
  • assicurarsi che la zona della pelle destinata al tatuaggio sia integra, sana e disinfettata e per qualsiasi dubbio rivolgersi sempre al medico
  • evitare i tatuaggi fatti in spiaggia o in locali non autorizzati
  • No al fai da te: non farlo mai da soli, né con l’aiuto di amici, perché il tatuaggio potrebbe infettarsi, scatenare allergie e lasciare cicatrici.

Inoltre è necessario verificare che:

  • il tatuatore sia in possesso dell’idoneità igienico-sanitaria ed abilitato ad operare in un locale autorizzato.
  • vengano fornite tutte le informazioni sui rischi e fatto firmare il consenso informato Per i minori è obbligatorio il consenso e la presenza di un genitore o un tutore.
  • il tatuatore faccia uso di guanti monouso, maschera e camice monouso e che proceda ad un’accurata pulizia delle mani prima e dopo l’esecuzione del tatuaggio.
  • gli aghi siano nuovi, sterili e monouso e la macchinetta per tatuare sia ricoperta da guaina di protezione.
  • gli inchiostri siano sterili, atossici e utilizzati in capsule porta-pigmenti monouso, così come previsto dalle normative vigenti.
  • la zona della pelle destinata al tatuaggio sia integra, sana ed adeguatamente disinfettata e che creme e saponi siano usati con applicatore monouso o tramite dispenser.
  • il tatuatore rilasci per iscritto, in un promemoria, le indicazioni previste per l’after-care da seguire durante il processo di cicatrizzazione.
  • il tatuatore rilasci la ricevuta fiscale unitamente all’elenco dei materiali/inchiostri utilizzati.
  • rivolgersi al medico, e non al tatuatore, in tutti i casi in cui insorgano problematiche di qualsiasi genere.

Controindicazioni e situazioni in cui tatuarsi è sconsigliato:

In determinate situazioni sottoporsi a un tatuaggio può essere controindicato o sconsigliato. Tra queste:

  • Fotosensibilità
  • Malattie della pelle
  • Nevi o altre lesioni pigmentate nell’area da tatuare
  • Predisposizione ad allergie
  • Diabete
  • Anomalie cardiache
  • Condizioni immunosoppressive o malattie che predispongono alle infezioni
  • Epilessia
  • Gravidanza/allattamento

Il tatuaggio va evitato in caso di:

  • assunzione di farmaci che alterano la normale riepitelizzazione della pelle
  • somministrazione di chemioterapici
  • in presenza di Disturbi della coagulazione, tendenza a emorragie e se si assumono farmaci anticoagulanti


Inoltre, vi sono parti del corpo in cui è sconsigliato tatuarsi:

  • aree in cui è stato rimosso un tatuaggio tramite laser
  • aree che sono state sottoposte a interventi di chirurgia plastica o radioterapia nel corso dell’ultimo anno
  • zone tatuate da meno di sei settimane
  • cicatrici formatesi da meno di un anno.

Quali caratteristiche deve avere l’attrezzatura per tatuaggi

Quando si decide di fare un tatuaggio è di fondamentale importanza rivolgersi a un tatuatore qualificato, in possesso dell’attestato di frequenza di uno specifico Corso di formazione regionale e che operi nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari previsti dalle Linee guida del ministero della Sanità per l’esecuzione di procedure di tatuaggio e piercing in condizioni di sicurezza (Circolari del ministero della Sanità n. 2.9/156 del 5.02.1998 e n. 2.8/633 del 16.07.1998). L’attrezzatura per eseguire tatuaggi comprende:

  • dispositivo elettrico per tatuaggi, comunemente indicato come macchina per tatuaggi
  • aghi monouso
  • pigmenti/inchiostri
  • materiali e contenitori monouso
  • disinfettanti e pomate cicatrizzanti post-tatuaggio
  • apparecchiature per la sterilizzazione.

Questo è quanto dovrebbe prevedere al suo interno un esercizio autorizzato per l’attività di tatuatore, il quale deve inoltre indossare: guanti, camice e maschera protettiva monouso. Va da sé che gli inchiostri utilizzati devono essere sterili e atossici in base alla Risoluzione europea del 20 febbraio 2008 adottata anche dal Ministero della Salute italiano e/o dai pertinenti Regolamenti europei in materia di sostanze chimiche e cosmetici. La macchina per tatuaggi (il dermografo o il dispositivo elettrico per tatuaggi) deve rispondere ai requisiti previsti di legge e possedere il marchio CE. 

Data di ultimo aggiornamento: 19 settembre 2024

Autori: Antonia Pirrera e Alberto RenzoniCentro nazionale Tecnologie innovative in Sanità Pubblica, Iss.

Rischi infettivi e complicanze

I possibili rischi per la salute associati al tatuaggio e trucco permanente (Permanent Make Up, PMU) possono essere causati dalla contaminazione microbiologica, dalla presenza di sostanze chimiche pericolose negli inchiostri o dalle procedure stesse, quando non vengono eseguite da professionisti preparati, in adeguate condizioni igieniche e in strutture idonee. 

È fondamentale che, oltre a rispettare le norme di carattere igienico sanitario e di sicurezza relative all’ambiente di lavoro, venga posta massima attenzione alle modalità di esecuzione e alla sicurezza dei materiali e dei colori utilizzati, nonché alla preparazione, all’esperienza e all’abilità del tatuatore.

Con la procedura del tatuaggio viene lesa la barriera cutanea e la ferita può anche essere soggetta a infezione, in particolare se non vengono rispettate raccomandazioni appropriate sull’igiene e l’aftercare.

 L’esecuzione del tatuaggio e del trucco permanente possono dar luogo a 3 potenziali origini di infezioni. In primo luogo, i patogeni possono proliferare per vari motivi: l’inchiostro del tatuaggio può essere contaminato già nella fase di produzione o successivamente, una volta che la bottiglia è stata aperta e utilizzata senza rispettare le norme standard di asepsi. In secondo luogo, la contaminazione potrebbe verificarsi in caso di condizioni igieniche inadeguate al momento del tatuaggio o di utilizzo improprio, come l’uso dello stesso ago o contenitore d’inchiostro per clienti successivi senza una corretta sterilizzazione. I batteri residenziali possono entrare nella pelle durante la procedura di esecuzione del tatuaggio, anche in caso di disinfezione inadeguata dell’area della pelle da tatuare. In terzo luogo, durante il processo di guarigione del tessuto cutaneo lesionato dopo il tatuaggio, i soggetti tatuati spesso avvertono prurito e bruciore e, grattandosi, rischiano di inoculare i microrganismi, infettando la zona tatuata.

 In generale, possono esserci complicanze infettive, non infettive, acute e croniche. Le reazioni avverse del tatuaggio possono iniziare presto, subito dopo la procedura del tatuaggio, o possono verificarsi in seguito, anche mesi e anni dopo.

 Gli effetti avversi possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:

  • infezioni batteriche e virali
  • infiammazioni asettiche acute
  • reazioni allergiche da ipersensibilità o di tipo autoimmune:
    • reazioni allergiche
    • dermatosi sottostanti, riattivate dal tatuaggio.

Altri effetti che si possono riscontrare sono:

  • disordini della pigmentazione
  • lesioni di nervi con conseguente alterazione della sensibilità o della motricità locale
  • possibile insorgenza di tumori
  • interferenza tra diagnosi e trattamento.

Le infezioni possono essere:

  • locali, quando sono limitate all’area del trattamento. In genere si risolvono senza lasciare alterazioni della cute, ma talvolta possono generare cicatrici deturpanti.
  • sistemiche, quanto danno luogo a manifestazioni generalizzate. In questo caso il microrganismo, dopo essere penetrato nella cute e nel derma profondo, entra nel circolo sanguigno. Molto gravi sono le infezioni da virus dell’epatite B (HBV) e epatite C (HCV) che, oltre a causare una malattia in forma acuta, possono cronicizzare e compromettere la funzionalità del fegato. Anche il virus HIV può entrare nella cute tramite un ago infetto: questo virus è responsabile dell’Aids. Altri microrganismi possono causare patologie cardiache e renali.

Le reazioni allergiche: i tatuaggi provocano di norma delle alterazioni della pelle che possono comportare alcune complicazioni, tra cui:

  • sensibilizzazione e reazioni allergiche con effetti a breve o a lungo termine. Le reazioni allergiche possono manifestarsi, in alcuni casi, con eruzioni cutanee e prurito anche ad anni di distanza
  • reazioni infiammatorie, rigonfiamenti o ispessimenti della pelle o del tessuto sottostante.

Si ricorda che l’allergia al nichel, sostanza contenuta in numerosi coloranti e prodotti, è una reazione frequente nella popolazione generale e che alcuni inchiostri possono contenere sostanze non ammesse perché in teoria tossiche o cancerogene.

I tatuaggi o il trucco permanente possono causare gonfiori o bruciature durante esami di risonanza magnetica e i pigmenti a base metallica possono invalidare immagini a scopo diagnostico, come ad esempio i raggi X.

Nell’eventualità che si verificasse uno dei casi sopra citati, è opportuno rivolgersi a un dermatologo specializzato o al proprio medico di medicina generale (Mmg).

Nella tabella seguente (tratta dalle linee guida del Friuli Venezia Giulia) sono indicati gli effetti avversi associati al tatuaggio, il relativo quadro clinico e la tempistica di insorgenza dei sintomi.

Rimozione dei tatuaggi

La rimozione di un tatuaggio comporta l’eliminazione, attraverso tecniche chimico-fisiche e/o chirurgiche, del pigmento introdotto in modo permanente durante la sua realizzazione.

È importante sapere che la rimozione del tatuaggio è un atto medico. Solamente il medico può eseguire questo trattamento che è considerato, in alcuni casi, invasivo e in ogni caso non privo di rischi.

I fattori che influiscono sulla rimozione sono riconducibili a: dimensioni, profondità e sede del tatuaggio; caratteristiche del tatuaggio, numero di interventi e costi di rimozione; epoca del tatuaggio. Sulla base di questi fattori la rimozione si può realizzare con vari metodi.

In passato la rimozione era realizzata attraverso l’uso di metodi meccanici oppure con prodotti chimici o tramite asportazione chirurgica.

Tra i metodi meccanici vi sono:

  • la salabrasione consiste nella cancellazione del pigmento attraverso la causticazione del tessuto utilizzando il cloruro di sodio oramai quasi completamente abbandonata perché molto spesso si formano cicatrici discromiche con residui di pigmento ed evidenti alterazioni della texture cutanea
  • la dermoabrasione agisce sullo strato superficiale della cute fino ad arrivare al pigmento contenuto nel derma mediante l’uso di frese rotanti.

Mentre tra i metodi chirurgici vi sono:

  • la criochirurgia, utilizzata con ottimi risultati per la distruzione di verruche, neoformazioni tumorali benigne e maligne, agisce attraverso la necrosi dei tessuti interessati dal tatuaggio tramite applicazione di azoto liquido, attualmente poco praticata perché, oltre ad una guarigione molto lenta, procura una distruzione non selettiva dei tessuti spesso con esiti cicatriziali indesiderati e discromici.
  • l’asportazione chirurgica, impiegata per rimuovere tatuaggi di piccole dimensioni e presenti in aree del corpo facili da trattare; in caso di reazione allergica l’escissione chirurgica o dermatome shaving viene impiegata poiché nessun residuo di pigmento e/o prodotti di degradazione vengono lasciati nella pelle.

I metodi chimici si basano sull’impiego di sostanze e preparati chimici con implicazioni di differente rilevanza sanitaria. Le sostanze utilizzate in passato (nitrato d’argento, acido tannico, fenolo, ecc) causavano profonde cicatrici.

Oggi si ricorre soprattutto all’acido tricloroacetico sulla cute che interagisce con gli strati cellulari più profondi dell’epidermide fino ad arrivare ai pigmenti posti nel derma. Se si opta per un peeling chimico profondo, è importante sapere che ciò può creare necrosi e infiammazione dell’epidermide, del derma papillare e del derma reticolare. La rimozione del tatuaggio realizzata con metodi chimici è attualmente poco praticata a causa dell’elevata probabilità di effetti indesiderati. La rimozione chimica del tatuaggio deve essere eseguita da personale medico, nei casi in cui non è possibile impiegare altri metodi. 

Attualmente, in assenza di reazioni allergiche, il metodo di rimozione maggiormente impiegato è il laser.

Negli ultimi decenni tramite la tecnologia laser e, in particolare, tramite lo sviluppo e l’impiego dei laser Q-Switched, progettati tenendo conto della teoria della “Fotoermolisi selettiva”, è possibile eliminare i tatuaggi in modo sicuro ed efficace senza gli effetti indesiderati delle metodiche prima illustrate.

La corrispondente termofotolisi indotta dalla lunghezza d’onda (λ) consente il targeting selettivo dei coloranti senza distruggere la pelle.

I tre tipi di laser preferiti sono le versioni Q-switch del laser ruby (λ=694 nm; efficace contro il nero, blu e verde), del laser Nd: YAG (λ=1064 nm e 532 nm; efficace contro il nero e il buio blu o rosso arancione e alcuni gialli) e del laser alessandrite (λ=755 nm; efficace contro il nero, il blu e il verde). 

In genere occorrono da quattro a dieci sedute per eliminare un tatuaggio. In alcuni casi, la rimozione completa non viene mai raggiunta (in particolare per i tatuaggi multicolori), spesso a causa da pigmenti inorganici come ferro, zinco e ossidi di titanio, oppure a volte per eliminare completamente un tatuaggio multicolore può occorrere più di un sistema laser. I tatuaggi eseguiti da tatuatori professionisti in genere sono più difficili da rimuovere a causa della profondità di deposizione e della concentrazione dei pigmenti.

I laser sfruttano energia luminosa con lunghezze d’onda variabili. Il colore viene frammentato e quindi eliminato dal sistema immunitario. Recentemente sono stati messi a punto Laser con impulsi ancora più brevi e cioè dell’ordine dei picosecondi (un picosecondo corrisponde alla millesima parte di un nanosecondo). Questi laser di ultima generazione si sono dimostrati ancora più efficaci nel rimuovere selettivamente i diversi tatuaggi, in particolare i tatuaggi color pastello e i tatuaggi già trattati con i laser a nanosecondi ma non completamente schiariti, poiché in questi casi i granuli di pigmento risultano essere più piccoli e quindi un impulso più breve risulta essere più efficace.

La rimozione del tatuaggio non può essere effettuata dal tatuatore, ma presso strutture sanitarie da personale medico.

Infatti, molte di queste tecniche possono presentare complicanze ed effetti indesiderati di rilevanza sanitaria come: alterazioni della pigmentazione, la formazione di croste e vescicole, l’eritema transitorio o il sanguinamento dei piccoli vasi sanguigni e dei capillari causati dai picchi energetici del laser.

Nei trattamenti di rimozione con il laser, tra i disordini della pigmentazione, l’ipopigmentazione rappresenta la complicazione più frequente; a seguire l’iperpigmentazione. Altro possibile effetto collaterale è il viraggio permanente del tatuaggio, in un colore solitamente più scuro.

Inoltre, la rimozione del tatuaggio può dare luogo a reazioni di ipersensibilità. Non è solo il pigmento che può innescare una reazione ma anche i suoi prodotti di degradazione

Le reazioni allergiche locali, a seguito di rimozione con il laser, sono state osservate prevalentemente con il pigmento rosso (presenza di mercurio), verde (presenza di cromo) e blu (presenza di cobalto).

Infine, è bene ribadire che la rimozione del tatuaggio può essere lunga e costosa e che i risultati non sono sempre quelli desiderati. I tatuaggi monocromatici e i pigmenti naturali possono essere rimossi più facilmente dei policromatici e dei pigmenti artificiali. Va sottolineato che i tatuaggi più vecchi vengono eliminati più agevolmente. Inoltre alcune sedi del corpo sono più difficili da trattare tutte le aree genitali dell’uomo e della donna, il viso, il petto e l’area di flessione degli arti in cui la pelle è estremamente delicata, il dorso delle mani o dei piedi sui quali l’asportazione del tatuaggio rischia di lasciare cicatrici permanenti.

error: Il contenuto è protetto. Copia disabiliata.